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Affinché i giovani scoprano a che cosa Dio li chiama e siano in grado di prepararsi bene per la loro missione. Marco 1,16-20 Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: "Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini". E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. SAN MASSIMILIANO M. KOLBE, SK 1010 Ogni uomo, quindi, nasce con le capacità proporzionate alla missione a lui affidata e, per tutto il corso della sua vita, l’ambiente e le circostanze, tutto contribuisce a rendergli possibile e facile il conseguimento dello scopo. E in tale conseguimento dello scopo consiste appunto tutta la perfezione dell’uomo; e con quanta maggior precisione uno realizza il proprio compito, quanto più scrupolosamente compie la propria missione, tanto più è grande e santo agli occhi di Dio. Oltre che dai doni naturali, l’uomo è accompagnato dalla culla fino alla tomba dalla grazia di Dio, la quale si riversa su ognuno di noi in quantità e qualità tali che le deboli forze umane possono rafforzarsi a sufficienza e acquistare l’energia soprannaturale necessaria per affrontare la propria missione. PAPA FRANCESCO San Giuseppe non strabiliava, non era dotato di carismi particolari, non appariva speciale agli occhi di chi lo incontrava. Non era famoso e nemmeno si faceva notare: i Vangeli non riportano nemmeno una sua parola. Eppure, attraverso la sua vita ordinaria, ha realizzato qualcosa di straordinario agli occhi di Dio. Dio vede il cuore (cfr 1 Sam 16,7) e in san Giuseppe ha riconosciuto un cuore di padre, capace di dare e generare vita nella quotidianità. A questo tendono le vocazioni: a generare e rigenerare vite ogni giorno. Il Signore desidera plasmare cuori di padri, cuori di madri: cuori aperti, capaci di grandi slanci, generosi nel donarsi, compassionevoli nel consolare le angosce e saldi per rafforzare le speranze.  San Giuseppe ci suggerisce tre parole-chiave per la vocazione di ciascuno. La prima è sogno. Tutti nella vita sognano di realizzarsi. Ed è giusto nutrire grandi attese, aspettative alte, più che traguardi effimeri come il successo, il denaro e il divertimento non riescono ad appagare. In effetti, se chiedessimo alle persone di esprimere in una sola parola il sogno della vita, non sarebbe difficile immaginare la risposta: “amore”. È l’amore a dare senso alla vita, perché ne rivela il mistero. La vita, infatti, si ha solo se si dà, si possiede davvero solo se si dona pienamente. San Giuseppe ha molto da dirci in proposito, perché, attraverso i sogni che Dio gli ha ispirato, ha fatto della sua esistenza un dono. RIFLESSIONE Ognuno è chiamato da Dio ad una missione unica e specifica in questo mondo. Sin dalla creazione, le circostanze e le condizioni sono predisposte affinché possiamo realizzare questa missione. È essenziale che i giovani scoprano il proprio scopo e si preparino adeguatamente per adempiere alla loro missione con zelo e dedizione. Il passo del Vangelo di Marco ci mostra come Gesù chiami i suoi discepoli a seguirlo e a diventare "pescatori di uomini". Questo ci ricorda che la nostra missione non è solo personale ma anche verso gli altri, per far conoscere e seguire Cristo. San Massimiliano Kolbe sottolinea che la perfezione dell’uomo risiede nel compimento della propria missione con precisione e dedizione, con l’assistenza della grazia divina che ci sostiene lungo il cammino. Il Magistero di Papa Francesco, attraverso l’esempio di san Giuseppe, ci ricorda che anche nelle azioni quotidiane e apparentemente ordinarie, possiamo compiere gesti straordinari agli occhi di Dio. La vocazione di generare e rigenerare vite ogni giorno richiede cuori aperti, generosi e compassionevoli. In definitiva, ognuno di noi è chiamato a realizzare la propria missione con amore, dedizione e generosità, seguendo l’esempio di coloro che ci hanno preceduto nella fede. Possiamo abbracciare il nostro compito con fiducia, consapevoli che la grazia di Dio e la preghiera dell’Immacolata ci sostongono e ci guidano lungo il cammino della realizzazione della nostra missione nel mondo.